Biografia di Alfred Adler

Nato il 7 febbraio 1870 a Rudolfsheim, quartiere di Vienna abitato da persone appartenenti alla media borghesia. Il padre era un commerciante di granaglie.

Secondogenito di sei figli, quattro maschi e due femmine; il maggiore era maschio e questa sua posizione di secondogenito ha certamente importanza per lo sviluppo della sua personalità, come egli stesso noterà negli studi sulla costellazione familiare, spingendolo a competere e superare il primogenito.

Il padre, commerciante ebreo, socievole, affettuoso e molto attivo, mostrava particolare predilezione per Alfred; si faceva accompagnare durante le sue passeggiate rendendolo partecipe delle sue esperienze di vita. L'ambiente familiare era positivo e sereno

Meno significativo il rapporto colla madre dal punto di vista affettivo; verso di lei nutriva un certo risentimento. La gelosia per la nascita del fratello aveva peggiorato la relazione colla madre in quanto Alfred aveva sofferto avendo vissuto una mancanza di attenzione nei suoi confronti. Dinamica questa che richiama il concetto di «detronizzazione» da lui usato nell’illustrare le caratteristiche collegate all’ordine di nascita. L'esigenza di allontanarsi dalla madre lo portò a mettersi in rapporto precocemente con l'ambiente esterno, cosa che riusciva a fare facilmente.

L'avere sofferto nell'infanzia di rachitismo e di laringospasmo ebbe certamente un'influenza su uno degli elementi di base delle sue prime teorie: l'inferiorità d'organo.

Questo lo indusse a cercare sicurezza, considerazione e potere allo scopo di compensare le proprie limitazioni.

Oltre alle sue malattie la morte del fratello minore, avvenuta quando era ancora bambino, influì sulla scelta di fare il medico. Anche la polmonite contratta all'età di cinque anni con prognosi infausta contribuì a influenzare questa scelta professionale.

Sin da ragazzo accorto e riflessivo, stimolato dai suoi handicap fisici e psicologici, socievole, bisognoso di autoaffermarsi, era dotato di umorismo che usava nella pratica della psicoterapia.

Scolaro mediocre aveva cattivi risultati in disegno e matematica e fu anche bocciato al ginnasio. Successivamente divenne il migliore in matematica avendo ottenuto l'apprezzamento del suo insegnate, prima critico, per essere riuscito a risolvere un difficile problema.

Anche l'esame di maturità era stato superato in modo poco brillante e con fatica.

Iscritto alla Facoltà di Medicina dell'Università di Vienna conseguì la laurea nel 1895. Dopo avere lavorato in ospedale per due anni, aprì un ambulatorio privato prima come oculistica e successivamente come internista. Solo in un secondo tempo iniziò ad occuparsi di neurologia settore in cui iniziavano ad apparire i primi lavori di Breuer e Freud. Il suo studio era situato nei pressi del Prater, alla periferia della città; i pazienti erano appartenenti alla piccola borghesia.

Sempre attratto dal marxismo, dalla filosofia e dalle scienze morali che hanno avuto un’influenza importante sulle sue opere e sul suo pensiero.

La sua prima pubblicazione, del 1898, il "Manuale per la salute dei sarti" conferma il suo orientamento politico che lo porta a prestare attenzione al rapporto esistente tra le condizioni economiche, le malattie professionali, ed i pericoli per la salute di coloro che vivono in povertà.

Nel 1897 si sposò con una donna di origini russe che aveva studiato a Zurigo e Vienna che aveva avuto in passato contatti con il movimento rivoluzionario russo ed era di idee molto più radicali di Adler. La moglie diede un importante contributo alla sua opera.

La coppia ha avuto quattro figli. Alexandra e Kurt hanno seguito le orme del padre. Kurt è stato presidente dell’associazione internazionale di Psicologia Individuale e direttore dell’Istituto Adler di New York ed ha proseguito la diffusione dell’opera paterna.

Negli ultimi anni di vita Adler ha viaggiato molto in Europa e in altri continenti per promuovere la diffusione della Psicologia Individuale.

Il rapporto tra Freud e Adler non è mai stato approfondito. Secondo i biografi di Adler Freud lo avrebbe invitato a partecipare agli incontri del mercoledì perché Adler aveva difeso l'impostazione psicoanalitica ad una riunione della Società Viennese di Medicina. Gli incontri sarebbero iniziati nel 1902. Il gruppo, inizialmente ristretto successivamente si allargò e iniziarono i dissidi.

Freud mal tollerava punti di vista diversi dal suo; Adler già nel 1904, aveva deciso di non partecipare più alle riunioni e lo aveva comunicato a Freud che lo avrebbe pregato di rivedere questa decisione per cui continuò a partecipare alle riunioni.

Nel 1907 Adler con la pubblicazione di Studi sulle inferiorità d'organo, iniziò a rivelare le sue linee.

Già nel periodo 1904-1910 risultano dai Verbali delle riunioni i contrasti tra Freud e Adler che non portarono però alla rottura perché lo stesso Adler non era interessato a troncare il rapporto con Freud. Adler proseguiva però ad elaborare una teoria diversa da quella freudiana. Tra il 1910 e il 1911 i contrasti tra Freud e Adler raggiunsero l'apice sfociando in una rottura inconciliabile. La definitiva rottura avvenne nel 1911 quando Adler tenne una serie di conferenze in cui criticava la teoria sessuale freudiana.

Dopo la rottura Adler fondo l’associazione per la «Libera psicoanalisi» iniziando così un periodo produttivo e impostando il suo costrutto teorico.

Nel 1912 la «Società di Libera Psicoanalisi» prese nome di «Società di Psicologia Individuale» e il primo Congresso Internazionale tenutosi a Vienna nel 1924, segnò ufficialmente l'affermazione del nuovo movimento. La «Psicologia Individuale» venne identificata come alternativa alla «Psicoanalisi» quando Adler nel 1912 pubblicò Il temperamento nervoso la sua opera più importante. La lettura del testo consente di comprendere che la teoria di Adler non è una variante di quella freudiana, ma un progetto originale che si era sviluppato in modo autonomo. Adler seppe sviluppare anche nuove idee in ambito pedagogico, sociale e filosofico che fornirono un importante contributo alla psicologia del profondo.

Quando a Vienna fu eletta un'amministrazione socialista che realizzò molte riforme sociali e scolastiche la teoria di Adler godette della simpatia degli ambienti socialisti tanto che la città di Vienna favorì l'avvio di consultori pedagogici adleriani

Adler ottenne una docenza presso l'Istituto di Pedagogia di Vienna formando insegnanti ed assistenti sociali. I suoi corsi all'Università Popolare avevano un grande successo.

Nel 1908 pubblicava L'impulso aggressivo nella vita e nella nevrosi (in Guarire ed Educare), in cui ipotizza l’esistenza di un istinto aggressivo primario, già presente nel bambino, il quale cerca di dominare l'ambiente. In questo saggio ribadisce che l'innato sentimento comunitario dell'uomo è da considerarsi come il massimo mediatore dell'impulso aggressivo. Punto di vista da lui presto abbandonato e sostituito dall'aspirazione alla valorizzazione.

Quando nel 1919 Alder pubblica la seconda edizione de II temperamento nervoso sottolinea la solida logica della vita comunitaria e cioè il Sentimento Comunitario.

L'approccio di Adler all'essere umano è stato fin dall'inizio completamente diverso da quello freudiano. Più che costruire una struttura scientifica era attento a comprendere gli uomini e il loro ambiente. Per questo non è possibile fare un confronto tra Il temperamento nervoso e qualsiasi opera di Freud.

Adler vedeva nell'educazione la base della formazione del carattere e per tutta la vita si dedicò ad usare la propria opera per l'educazione del bambino. La raccolta di saggi Guarire e Educare, pubblicata con Furtmueller nel 1913, è il prodotto di questo suo impegno.

Nel 1920 pubblicò Prassi e Teoria della Psicologia Individuale opera che contiene la presentazione della casistica clinica.

Il contrasto con Freud appare evidente in tutte le opere di Adler, contrasto che si coglie anche nelle opere di Freud.

Un importante riferimento ispiratore è la conoscenza da parte di Adler della “Filosofia del come se” di Hans Vaihinger, come da lui stesso affermato.

Adler che aveva un atteggiamento critico nei confronti della psicologia dei suoi contemporanei apprezzava William Stern e la Gestalt.

Ricordava continuamente ai suoi allievi quello che si poteva trarre dall’opera dei poeti e fu un estimatore dell’opera di Dostoevskij.

Impegnato a dare la massima diffusione alla Psicologia Individuale Adler, nelle opere scritte dopo il 1920, usa uno stile semplice e chiaro cosa che creò in alcuni pseudointellettuali l'impressione che la sua teoria fosse superficiale e troppo razionale.

Negli anni dopo il 1920 Adler fece molti corsi sulla Psicologia Individuale parlando a ruota libera senza usare testi scritti. Conoscenza dell'uomo, pubblicato nel 1927, nasce grazie al fatto che un suo allievo, l’avvocato Broser, aveva stenografato e trascritto le conferenze.

L’attenzione all’educazione del bambino come fattore di prevenzione suggerisce a Adler di fornire ai genitori gli strumenti per educare i figli in modo corretto. Nascono così nel 1930 l’Educazione dei bambini e la Psicologia del bambino difficile.

Negli studi sulla psicopatologia Adler investigò anche le basi del comportamento criminale. La Psicologia Individuale vede nel comportamento criminale uno stile di vita in cui le capacità di cooperazione e il sentimento comunitario non si sono sviluppati a causa di quanto il soggetto ha sperimentalo nel corso della sua infanzia. Adler si occupò attivamente della prevenzione del comportamento criminale.

La sua visione del mondo si trova nella sua opera del 1933 Il senso della vita.

L’unico volume in lingua inglese è La scienza del vivere pubblicato nel 1926 (titolo originale “The science of living”); verrà ripubblicato nel 1997 curato da Colin Brett con il titolo Comprendere la vita (“Understanding life”).

Nel 1926 Adler si recò negli Stati Uniti dove ricevette la nomina di professore incaricato presso il Centro medico della Columbia University di New York; qui tenne con un successo sempre maggiore lezioni di psicologia medica.

Ma non rimase solo in questa città organizzando cicli di conferenze in molte altre sedi statunitensi tra le quali hanno assunto particolare importanza alla luce dei successivi sviluppi Chicago e San Francisco. Stando a quanto riportato da Hoffman e Bottome egli era un grande oratore, dotato di spirito e in grado di comunicare all'uditorio in modo efficace i contenuti della sua teoria, per cui otteneva sempre un grande successo.

Nonostante Freud non si fosse particolarmente adoprato per diffondere la sua teoria oltre oceano, dove era stato solo una volta riportando però un'impressione negativa di quel popolo, in alcune situazioni Adler venne considerato un discepolo di Freud e questo, oltre ad irritarlo, non facilitò sempre la diffusione delle sue teorie.

Ottenne invece grande fiducia e anche un consistente aiuto da alcuni benefattori tra cui Charles Davis, magnate di quell'epoca con cui stabilì un rapporto significativo oltre ai seguaci e colleghi che contribuirono alla diffusione delle sue teorie.

Nel 1935 fondò la rivista International Journal of Individual Psychology. Negli USA le teorie di Adler ebbero una notevole ricaduta soprattutto in ambito educativo.

Fino a tutto il 1934 Adler trascorreva una parte dell'anno negli Stati Uniti e una parte in Europa. Con l'avvento del fascismo nel 1934 si trasferì a New York. Continuò a venire in Europa per tenere conferenze e promuovere corsi di formazione sulla sua teoria. Nel 1932 ottenne una cattedra di Psicologia al Long Island Medicai College di New York.

La morte troncò la sua attività nel 1937, mentre si trovava per ciclo di conferenze in Scozia ad Aberdeen, per un attacco cardiaco.

Oltre ai volumi Adler pubblicò anche molti articoli sulle riviste; è possibile reperirli nella raccolta “The Collected Clinical Works of Alfred Adler” pubblicata da Stein dell’Istituto Alfred Adler di Washington. Dodici volumi che raccolgono tutte le opere di Adler tradotte in inglese, traduzioni che sono state riviste da Kurt Adler e che sono fedeli agli originali in lingua tedesca.

Sono state pubblicate più biografie di Adler. In lingua italiana, oltre al saggio di Parenti ed alla traduzione di quella della Orgler, è molto approfondita la traduzione fatta da Pierucci della biografia di Rattner. In inglese una biografia è stata scritta da Bottome ma forse l’opera più ampia è quella di Hoffman.

Questi riferimenti bibliografici vengono di seguito riportati per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento.

Francesco Parenti, “Alfred Adler”, Laterza, 1987

Hertha Orgler, "Alfred Adler", Astrolabio 1970

Josef Rattner, “Alfred Adler”, Traduzione di L. Ferdano Pierucci, Emmebi Edizioni, Firenze 2011

Phyllis Bottome, "Alfred Adler", The Vanguard Press, New York 1957

Edward Hoffman "The Drive for Self: Alfred Adler and the Founding of Individual Psychology", Addison-Wesley Publishing Co. Inc, 1994